vSphere 7: Lifecycle Manager e vMotion

In qualità di VMware Regional Academy, eForHum oltre ad erogare corsi VMware vSphere ufficiali rivolti a personale tecnico e per la formazione di istruttori VMware IT Academy, si occupa anche di produrre aggiornamenti tecnici su argomenti collegati ai corsi VMware e alla certificazione VCP.

vSphere 7: altre novità

Riprendiamo il discorso relativo alle novità principali di vSphere 7, avviato qualche settimana fa con un primo articolo su kubernetes e DRS, per approfondire oggi altri due argomenti molto interessanti introdotti nel curriculum del nuovo percorso VMware vSphere 7: vSphere Lifecycle Manager e vMotion.

L’articolo vuole fornire un’anticipazione delle due tecnologie, disponibili nei prossimi mesi all’interno dei corsi VMware IT Academy.

vSphere Lifecycle Manager

Questa nuova aggiunta è in grado di gestire numerose nuove operazioni, permettendo una migliore gestione delle configurazioni di vCenter ed ESXi host.

Tramite vSphere Lifecycle Manager è possibile gestire le configurazioni degli host, applicarle e mantenerle monitorate grazie a nuovi strumenti come vCenter Server Profiles e Image Cluster Management. In particolare, Image Cluster Management permette agli amministratori di creare immagini a livello cluster che specificano le configurazioni degli host che ne fanno parte: l’immagine del cluster può essere un Standard ESXI Image di VMware oppure l’immagine di un altro vendor con relative add-on a livello driver e firmware, grazie alla possibilità di comunicare con iI firmware management tool, un esempio Dell OMIVV.
L’altra aggiunta a lifecycle manager è il vCenter Server Update Planner, in grado di fornire nativamente un tool per aiutare gli amministratori a pianificare, verificare e implementare gli aggiornamenti. L’Update Planner rende il monitoraggio delle VMware product interoperability facile, mostrando se un upgrade è compatibile con e tra i software VMware installati.

VMware vMotion ridisegnata anche per le big VM

In accoppiata con il DRS, il bisogno di ricostruire il processo di vMotion era necessario per poter far fronte ai nuovi modelli di workloads. Le VM con grandi quantità di memoria e CPU, per esempio databases come SAP HANA e Oracle sono diventate nel tempo la vera sfida di questa fondamentale feature di vSphere.

Quello che avviene fino alla versione 6.7 di vSphere è che se questi tipi di workload vengono migrati con la vMotion Vmware è possibile e molto probabile ottenere, durante il processo di migrazione, dei significativi decrementi di performance dovuti al processo di spostamento tra un host e l’altro. Questo avviene perché prima di vSphere 7, il processo di page tracing (utilizzato per tenere aggiornata la memoria) avviene su tutte le vCPU della VM, impattando così l’applicazione. Il nuovo processo che arriverà con vSphere 7 invece è in grado di assegnare una vCPU dedicata a questo processo, mantenendo così l’applicazione funzionante tramite l’utilizzo delle restanti vCPU.

L’altro notevole passo avanti è la copia della memoria da sorgente a destinazione: le ottimizzazioni applicate a questo processo e a molti altri permettono di usare 1GB di pages mantenendo il trasferimento dei dati molto più efficiente. C’è inoltre da dire che l’obiettivo di vSphere durante questo processo è di avere lo “stun time” ovvero lo switch vero e proprio da sorgente a destinazione sotto il parametro di 1 secondo. Avendo grandi VM, tutto questo si traduceva in una difficoltà in più, dovendo spostare l’intero “bitmap” che poteva essere anche centinaia di megabytes. Quello che invece viene fatto con la vMotion di VMware vSphere 7 è trasferire solo le pagine richieste a destinazione così da diminuire il tempo di trasferimento da secondi a millisecondi.

vSphere 7 Vmware vMotion con vCPU

 

Arrivederci al prossimo articolo o in una delle aule di eForHum!

Credits: Giovanni Dominoni
VMware System Engineer @Value Transformation Services
VMware IT Academy Instructor @eForHum Regional VMware IT Academy
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